Nel cuore del mare delle Andamane esiste un arcipelago thailandese chiamato isole Phi Phi o Phi Phi islands. L’arcipelago appartiene alla provincia di Krabi ed è formato da due isole principali: Koh Phi Phi Don e Koh Phi Phi Leh.
Sebbene le isole appartengano allo stesso arcipelago, sono allo stesso tempo molto diverse.
KOH PHI PHI LEH
Phi Phi Leh è un’isola priva di strutture ricettive, a cui si può accedere esclusivamente tramite gite in giornata. Per anni è stata un’isola incontaminata, meta di folle di appassionati di snorkeling. Ma il turismo intensivo, in quello che un tempo era un paradiso terrestre, ha danneggiato la barriera corallina, per fortuna non irrimediabilmente. Nel 2018 è stato quindi deciso dal governo thailandese di proibire ai turisti l’accesso alla spiaggia più celebre dell’isola, ovvero quella di Maya Bay (divenuta famosa in tutto il mondo grazie al film “The Beach” con Leonardo Di Caprio), per consentire alla barriera corallina di rigenerarsi. Non ci sono ancora notizie certe riguardo il momento in cui la spiaggia verrà riaperta al pubblico, ma è stato previsto che, alla sua apertura, potrà accedervi un numero limitato di turisti.
KOH PHI PHI DON
Lo scorso anno, io e Ignazio, abbiamo visitato la più grande delle isole Phi Phi ovvero Phi Phi Don, l’isola a forma di polmone. Un polmone verde in mezzo all’azzurro del mare delle Andamane.
Si potrebbe infatti dire che l’isola sia come costituita da due piccole isole tenute insieme da un sottile lembo di terra.
Phi Phi Don è un’isola completamente diversa da Phi Phi Leh.
Prima di raggiungerla ero convinta che quel traghetto preso al porto di Ao Nang mi avrebbe condotta in un’isola quasi incontaminata.
Ma se una meta, qualunque essa sia, attira schiere di turisti, il mercato risponde.
È inevitabile.
E così, tra la giungla e le spiagge cristalline, ci sono un’infinità di ristoranti, svariati studi di tatuatori, tre 7eleven e un Mc Donald’s.
Quando andare a Phi Phi Don
Il clima in Thailandia non è uguale in tutte le zone. Soprattutto se decidete di visitare una zona di mare, scegliete l’isola giusta in base al periodo in cui decidete in partire.
Alle Phi Phi island (e in generale in tutta la costa delle Andamane) la stagione delle piogge va da maggio ad ottobre. Il periodo migliore per raggiungere questa zona è quello che va da novembre a gennaio. Ma, trattandosi di un paese tropicale, potrebbe capitarvi di imbattervi in qualche acquazzone.
Nel corso del nostro intero viaggio, abbiamo trovato temperature altissime e sole splendente. Durante il nostro secondo pomeriggio a Phi Phi Don, però, quando ci trovavamo letteralmente in mezzo alla giungla per raggiungere Long Beach, ha iniziato a piovere. Una pioggia che fino a quel momento avevo visto solo negli episodi più vivaci di Lost: per 10 o 15 minuti c’è stato uno dei diluvi più prepotenti che abbia mai visto in vita mia. Terminati quei 15 minuti il sole è tornato a splendere.
Cosa fare a Phi Phi Don
Quello che bisogna fare una volta giunti a Phi Phi Don è mettere il costume e recarsi in spiaggia. La spiaggia più famosa dell’isola è Long Beach, situata nella zona sud. Ma l’isola, per ovvi motivi, è piena di magnifiche spiagge. La mia preferita è una piccola e poco frequentata spiaggia, vicina al nostro bungalow, dotata di un’altalena perfetta per contemplare il tramonto.
Se, come me, rabbrividite all’idea di trascorrere un’intera giornata distesi in spiaggia, l’escursione al Phi Phi Viewpoint (ovvero il punto panoramico da cui ammirare l’isola dall’alto) è quello che fa per voi.
Noi, abbiamo seguito le indicazioni che partivano dal nostro bungalow e ci siamo ritrovati a percorrere un ripido cammino, in mezzo alla giungla, per circa 2 km. È stato faticoso soprattutto a causa del caldo, ma non impossibile (ricordatevi di portare con voi dell’acqua!). Arrivati in cima, abbiamo pagato 30 bath a testa per accedere alla terrazza panoramica e lì abbiamo capito che ne era valsa la pena.
La vista è davvero splendida. La terrazza si affaccia sulla baia di Ton Soi e permette di confrontare i mari dei due golfi: uno blu intenso ed uno trasparente e con sabbia bianca.
Vicino la terrazza è presente un piccolo bar in cui è possibile rinfrescarsi dopo la salita. Noi abbiamo preso un frullato al mango pagando 60 bath.
Per tornare indietro abbiamo percorso una strada diversa rispetto alla precedente, più breve, ma piena di gradini (e quindi meno indicata per una scalata).
Non ci siamo pentiti di aver percorso la salita in mezzo alla giungla. Anche se, dopo aver avvistato tanti animali come scimmie, iguane giganti e uccelli particolarissimi a Railay, siamo rimasti delusi dal fatto di aver incrociato a Phi Phi Don solo gatti e galline (tanti gatti e tante galline).
Quando arriva la sera l’isola si trasforma, diventando quella che ho soprannominato l’Ibiza dell’est.
Soprattutto nelle zone centrali, quelle vicine a Ton Soi, la musica inizia a diffondersi nell’aria, iniziano le feste in piscina, in discoteca e gli spettacoli di fuoco sulla spiaggia.
Dopo aver goduto di una giornata di sole e mare, immergetevi nella night life, scegliendo uno dei locali in cui bere, ballare o giocare a beer pong.
C’è persino un locale che offre spettacoli di lotta thailandese.
Dove mangiare a Phi Phi Don
– Per strada
Tornati dall’escursione al punto panoramico, abbiamo deciso di fare un pranzo veloce prendendo dei tranci di pizza in uno forno a legna all’aperto vicino ad uno dei 7 eleven.
– October Resto
Situato a Soi Chao Koh, vicino alla baia di Ton Soi, October Resto è uno di quei ristoranti che serve sia cucina tipica del luogo che cucina internazionale, come hamburger o sandwich. Noi, spinti ad entrare dalla folla presente all’interno del ristorante, abbiamo ordinato un piatto di riso fritto con pollo e uno di riso e omelette.
– Garlic 1992
Questo ristorante si trova esattamente di fronte October Resto ed è un ristorante che consigliamo con tutto il cuore, sia per la bontà dei piatti che per l’estrema gentilezza del personale. Durante la cena le cameriere hanno distribuito dei fogli con scritta la traduzione (dall’inglese al thailandese) di parole o frasi basilari e utili come “grazie” e “posso avere il conto?”. Un’idea, in un certo senso, banale che è però stata apprezzata da tutti i presenti e che ha rallegrato l’atmosfera della stanza che si è riempita di buffi tentativi degli occidentali di pronunciare le parole thailandesi.
Questo ristorante, come suggerisce il nome, è aperto dal 1992, ma al momento del nostro viaggio (novembre 2018) era decisamente malmesso a causa di un incendio che lo ha colpito lo scorso febbraio.
E sapete cosa? Io non me ne ero neanche accorta. Non immediatamente, almeno.
Dopo quasi due settimane in Thailandia, impari ad adattarti e a diventare meno schizzinoso. I ristoranti senza pavimentazione, i piatti lavati per strada all’interno di enormi bacinelle o i secchi riempiti per essere usati come scarico dei bagni diventano la normalità. E va bene così.
Da Garlic 1992 abbiamo trascorso una bella serata, mangiando noodles fritti con carne e noodles all’uovo (i più simili a degli spaghetti occidentali che abbia mangiato) con pollo e verdure.
Dove dormire a Phi Phi Don
A Phi Phi Don ci sono alternative per tutte le tasche. Dai resort in riva al mare alle case sugli alberi agli ostelli.
Noi cercavamo pulizia e comodità ad un prezzo contenuto e abbiamo deciso di alloggiare all’interno di un bungalow. Precisamente al “Gypsy Bungalow Resort”. Pagando 45 euro a notte (per due persone) avevamo un bungalow privato con bagno in camera, accesso alla piscina e una vasta colazione a buffet inclusa.