
Randazzo non è solo un borgo incantevole ai piedi dell’Etna, ma una porta spalancata verso un weekend autentico fatto di natura, sapori e tradizioni. In questo angolo di Sicilia, tra vigneti antichi e colate laviche, ho vissuto due giorni intensi tra degustazioni di vini alla Cantina Donnafugata, un’indimenticabile escursione sull’Etna Nord e una passeggiata nel cuore medievale del paese, tra chiese in pietra lavica e tavole imbandite.
Se sei alla ricerca di un weekend fatto di esperienze uniche, lontano dalle rotte turistiche più affollate, Randazzo ti sorprenderà ad ogni passo.
Degustazione alla cantina Donnafugata a Randazzo
Donnafugata è una delle realtà vinicole più iconiche della Sicilia, nata negli anni ’80 dall’intuizione della famiglia Rallo. Oggi produce vini di alta qualità in diverse zone della Sicilia, ognuna con una sua identità: la storica sede di Marsala, il cuore produttivo di Contessa Entellina nella Sicilia occidentale, la suggestiva isola di Pantelleria per i passiti da Zibibbo, le pendici dell’Etna per i rossi minerali, e infine Vittoria, nel sud-est, dove nasce il Frappato.
L’esperienza di degustazione presso la cantina Donnafugata, tra le colline nere dell’Etna, è strettamente connessa alla presenza del vulcano. Vivere ai piedi dell’Etna significa convivere con una presenza maestosa e imprevedibile, che non si limita a disegnare il paesaggio, ma ne modella il ritmo, l’umore, perfino i sapori. Qui il vulcano non è sfondo: è forza creatrice. La sua terra nera, ricca di minerali, dona al vino una struttura unica, profonda, con note sapide e una freschezza sorprendente.
All’interno della cantina di Randazzo è possibile fare diverse esperienze di degustazione. Noi abbiamo scelto “Donna Vulcano” descritta come “un’esperienza enogastronomica alla scoperta di abbinamenti ricercati e versatili”. Dopo una visita guidata dei vigneti e della cantina, siamo stati condotti nella sala degustazione dove abbiamo degustato, appunto, 5 vini accompagnati da 5 specialità etnee:
– L’Etna bianco DOC “Isolano”, accompagnato da funghi locali.
– Il Vittoria DOC Nero D’Avola “Contesa dei venti”, accompagnato da un’insalatina di ceci, pecorino e cipolla.
– L’Etna rosso DOC “Cuordilava”, accompagnato da anelletti al pistacchio.
– L’Etna rosso DOC “Mille e una notte”, accompagnato da una polpetta al sugo di pomodoro.
– Il passito di Pantelleria “Ben Rye”, accompagnato da una torta alle nocciole.
La nostra esperienza è stata più che positiva e non vediamo l’ora di visitare anche le altre cantine dell’etichetta Donnafugata.

Paesaggio lunare: la mia escursione su Etna Nord
Partendo da Randazzo, bastano circa 40 minuti per raggiungere uno scenario vulcanico suggestivo, quasi lunare, come quello che si snoda a partire da Piana Provenzana.
Una volta arrivati in un’enorme area parcheggio (e aver pagato 3€), le scelte sono due:
– aggregarsi ad uno dei gruppi guidati che, a bordo di autobus fuoristada, ti porteranno nei punti principali di interesse.
– iniziare il trekking alla scoperta di uno degli itinerari più suggestivi del versante nord dell’Etna.
Ovviamente, noi abbiamo scelto questa opzione.
Il sentiero che porta ai crateri del 2002, sul versante nord dell’Etna, è uno degli itinerari più affascinanti e accessibili del vulcano. Il percorso si snoda tra boschi di pino laricio, colate laviche solidificate e distese di sabbia nera fino a giungere alla vista a strapiombo di due crateri dall’aria scura e quasi vorace, accarezzati dal vento che soffia secco e tagliente.
INFO E CONSIGLI:
– Il trekking ha una difficoltà media, accessibile a chiunque faccia un minimo di allenamento
– La durata è di circa 3 ore
– Abbigliamento consigliato: scarpe da trekking, giacca antivento, cappello e occhiali da sole
– Consigli: porta con te dell’acqua e degli snack energetici (barrette o frutta secca), controlla sempre le condizioni meteo prima di intreprendere il percorso

Passeggiando a Randazzo: storia, pietra lavica e scorci autentici
Sebbene la cittadina di Randazzo sia stata la base di partenza per le nostre giornate trascorse presso la cantina di Donnafugata e sull’Etna, vale la pena di essere visitata.
Si tratta di un paese medievale con strade acciottolate e chiese in pietra lavica che raccontano la storia di un tempo lontano. Tra i luoghi imperdibili: la Chiesa di Santa Maria con il suo portale in stile normanno, il Duomo con splendidi mosaici bizantini e la Piazza Municipio, il cuore pulsante del paese. Passeggiando tra i vicoli, si respira un’atmosfera autentica e si possono scoprire antiche botteghe e taverne dove assaporare piatti tipici.

Dove mangiare a Randazzo
Le tips su un weekend a Randazzo non possono dirsi concluse, non citando dove mangiare. Oltre alla degustazione presso la cantina di Donnafugata, suggerisco:
– PASTICCERIA SANTO MUSUMECI
Una tappa imperdibile per gli amanti della pasticceria siciliana e, soprattutto, per gli estimatori della colazione (o merenda) a base di brioche e granita. Situata nella piazza su cui sorge la Basilica Santa Maria Assunta, vi conquisterà con le sue delizie nonostante l’arredamento rètro.
– RISTORANTE SAN GIORGIO E IL DRAGO
Questo ristorante, di cui abbiamo letto online e che ci è stato suggerito dalla nostra guida presso la cantina di Donnafugata, è uno dei più rinomati di Randazzo. Nel suo menù piatti semplici, ma gustosi, come i triangolini alla norma o i tonnacchioli ai funghi da accompagnare con vini locali. Nota di merito alle polpette di patate fatte a mano.
– I RUSTICI DELL’ETNA
Infine, se cerchi dove mangiare low cost a Randazzo, “i rustici dell’Etna” è la soluzione migliore. Un bancone colmo di quella che dalle mie parti definiamo “rosticceria”: arancini, pizza al taglio, cartocciate, cipolline ed altri protagonisti dello street food tipico della zona.


Un weekend a Randazzo non è solo un viaggio tra borghi, crateri e vigneti, ma un’immersione autentica nel respiro profondo dell’Etna. Per chi cerca un angolo di Sicilia se non meno battuto, sicuramente fuori dai classici itinerari turistici dell’isola; Randazzo e i suoi dintorni sono la scelta perfetta, un luogo dove il tempo rallenta e ogni esperienza lascia il segno.