Per il nostro interrail in Portogallo abbiamo deciso di adottare la filosofia dei ritmi lenti. Ne ho parlato anche in qualche altra pagina del blog: finalmente ho capito cosa cerco in un viaggio e girare come una trottola impazzita da una parte all’altra di una città non fa più parte di me.
E Porto, il piccolo gioiellino del Portogallo settentrionale, si è prestata perfettamente a questa filosofia.
Porto è una piccola cittadina. Un’imperdibile tappa per chiunque decida di viaggiare in Portogallo ed è proprio nella città degli azulejos che è iniziato il nostro Interrail. Dopo essere arrivati in aeroporto, abbiamo raggiunto l’ostello nel quale alloggiavamo pagando 60 centesimi per la card ricaricabile della metro e 2 euro per il biglietto.
Attraversando via Santa Caterina, che mi ha ricordato piazza Venceslao a Bucarest, abbiamo iniziato a gironzolare ed è avvenuto quello che, in quel momento, con i primi cenni del sole estivo e i primi soffi di vento, mi è sembrato quasi un miracolo.
“Ignazio prendiamo da qui, guardiamo questo castello”, ho detto indicando un vecchio castello nei pressi della Sé, la vecchia cattedrale di Porto.
Salendo verso il castello siamo stati catturati dalla musica proveniente da una sorta di festa rionale, addobbata con festoni colorati. Cantanti di Fado si alternavano su un minuscolo palco, circondati da portoghesi intenti a battere le mani a ritmo.
Prima di partire per il Portogallo ho cercato quasi ossessivamente un luogo perfetto per poter assistere ad uno spettacolo di Fado e non lasciare il paese senza aver vissuto questa esperienza. Ma è stato più semplice di quanto pensassi: bastava seguire la musica. Da qui il “miracolo”: uno dei momenti più autentici di tutti i miei viaggi è stato frutto di un caso, dell’aver imboccato una strada piuttosto che un’altra.
FADO
O Fado nasceu um dia
Quando o vento mal bulia
E o céu o mar prolongava
Na amurada dum veleiro
No peito dum marinheiro
Que, estando triste, cantava
Que, estando triste, cantava
Il Fado nacque un giorno,
in cui il vento appena soffiava
e il cielo si fondeva col mare,
sulla murata di un veliero,
nel petto di un marinaio
che, malinconico, cantava
che, malinconico, cantava
Non potrei utilizzare parole diverse da quelle cantate dalla celeberrima fadista Amàlia Rodriguez per spiegare cosa sia il fado, il canto popolare portoghese. Un canto strettamente connesso al concetto di suadade, alla malinconia e allo struggimento interiore che deriva dalle separazioni dolorose, dalla voglia di ritornare a casa o dalla nostalgia del tempo passato. Un vero e proprio genere musicale che nel 2011 è stato proclamato Patrimonio Culturale Intangibile dell’Umanità.
Anche adesso che sto scrivendo queste parole lascio che la stanza si riempia delle graffianti e seducenti note del fado. Mi sembra di tornare in Portogallo
ed è come se l’unione di parole, voce e musica arrivasse dritta alla mia anima e istaurasse una conversazione a cuore aperto con lei, senza l’intermediazione del cervello.
Azulejos
Azulejos. Una sola parola che racchiude Porto e che ha in sé tutte le sfumature dell’azzurro. Porto è ricoperta di azulejos, le piastrelle di ceramica dipinte a mano tipiche della zona. Potete ammirarle semplicemente passeggiando per la città, ma i luoghi più caratteristici sono senza dubbio la Stazione di São Bento, edificio neoclassico ricoperto da quasi 20.000 piastrelle, la Capela das almas, che raffigura scene delle vite dei santi, e l’Igreja do Carmo, una chiesa in stile rococò.
Pesca: sardine e baccalà
Il Portogallo è una nazione profondamente legata al mare e alla navigazione. Gran parte della sua storia è connessa a questi temi e ciò è evidente in tutto il paese, da nord a sud.
Porto, in particolare, si sviluppa a ridosso del Rio Douro. Il fiume che nasce in Spagna con il nome Duero e giunge in Portogallo per sfociare nell’oceano Atlantico proprio nelle coste di Porto.
Il pesce è sulle tavole di tutti i ristoranti e nei luoghi più turistici, come all’interno della “Casa Orientale” e del “Mundo Fantastico da Sardina Portuguesa”, due negozi (praticamente identici) che vendono pesce in scatola di ogni tipologia. A Porto, noi siamo entrati alla Casa Orientale, la quale al piano inferiore vende scatole di sardine della marca Comur con i diversi anni nella confezione cosicché ognuno possa comprare quella con il proprio anno di nascita. Al piano superiore del negozio invece vi sono scatolette con altre varietà di pesce come salmone affumicato, cozze, calamaro, anguille e baccalà.
E a proposito del baccalà, uno dei piatti tipici della cucina portoghese, proprio a fianco della Casa Orientale potete trovare la “Casa portuguesa de pastel de bacalà” dove assaggiare crocchette di patate, baccalà e formaggio “sierra de estreia”. Ogni crocchetta ha un costo di 4 euro.
Porto è la città portoghese che tra tutte mi ha conquistato il cuore.
Passeggiare per le sue vie è stato rigenerante e ci ha dato la giusta carica e curiosità per partire alla scoperta del resto del paese.
Se vi trovate a Porto, fate il pieno di bellezza e non dimenticate di:
Visitare la libreria Lello
Nel mondo esistono molti luoghi intrisi di magia e la libreria Lello, una libreria neogotica del 1906, è uno di questi. Si dice infatti che J. K. Rowling abbia tratto ispirazione dalla celebre scala della libreria per la scrittura di Harry Potter.
Se volete visitare questa libreria non lasciatevi intimorire dalla fila da fare per acquistare il biglietto o da quella da fare per entrare all’interno della libreria, ma recatevi in Rua das Carmelitas prima dell’orario di apertura con la consapevolezza di dover fare i conti con decine e decine di turisti. Il biglietto ha un costo di 5 euro che verranno decurtati dall’eventuale acquisto di un libro.
Bere il vino Porto
Una parte di brandy ogni cinque parti di vino e una gradazione alcolica del 7% sono le caratteristiche del liquoroso vino della valle del Douro. Le varietà più celebri di questo vino sono Ruby, Tawny e Vintage e possono essere assaporate ovunque a Porto. Per una degustazione con vista sul fiume, attraversate il ponte Dom Luis I e accomodatevi all’esterno di uno dei tanti locali presenti lungo il fiume.
Mangiare la Francesinha
Due fette di pane in cassetta farcite con mortadella, salsiccia, carne di manzo, prosciutto e uovo ricoperte da formaggio fuso, inondate con salsa a base di pomodoro, birra e peperoncino e accompagnate con le patatine fritte: questa è la francesinha, il piatto tipico di Porto da gustare al “Cafe Santiago”. Se riuscirete a finirla o no, dipenderà solo dal vostro stomaco, ma se andate a Porto dovete assolutamente provarla.