Ceglie Messapica è un paese della Puglia, situato a pochi chilometri dalle più celebri Locorotondo e Ostuni. Un paese che noi, se non avessimo cercato un luogo in cui imparare a realizzare la pasta fresca pugliese, non avremmo visitato. E avremmo commesso un errore.
Cooking class di orecchiette
Il viaggio in Puglia dello scorso ottobre è stato organizzato in occasione del mio compleanno. Durante questo viaggio abbiamo assaggiato cibi squisiti, abbiamo dormito in un trullo e abbiamo partecipato ad una cooking class di orecchiette pugliesi.
Come si evince dal nome del blog, la pasta è una delle mie più grandi passioni ed è stato per me un privilegio avere la possibilità di imparare a realizzare la pasta fresca tipica della Puglia all’interno di un trullo immerso tra gli ulivi.
L’esperienza è stata diversa da quella che avevo immaginato, io e Ignazio eravamo gli unici partecipanti e ciò ha reso l’atmosfera molto più intima.
Abbiamo conversato, abbiamo preparato gli involtini di carne con aglio, peperoncino, sedano e pecorino, abbiamo imparato a realizzare le orecchiette (classiche, rosse dal colore del vino e verdi dal colore della rucola), abbiamo fatto un giro dell’orto e Simona (la nostra ospite) ci ha parlato della storia dei trulli, di quella degli ulivi e delle problematiche che gli ulivi pugliesi stanno vivendo.
Dire che abbiamo imparato a realizzare delle orecchiette perfette come quelle delle signore di Arco Basso, a Bari, sarrebbe davvero esagerato, ma ci siamo cimentati, con curiosità e interesse, nella preparazione di una tipologia di pasta fresca che in Sicilia non viene realizzata. Abbiamo imparato che la pasta va lavorata a fondo prima di essere modellata e che la quantità di acqua necessaria per ottenere un impasto della giusta umidità dipende dal meteo e dai venti.
L’esperienza è stata per noi super positiva e non vediamo l’ora di ripeterla in altre parti di Italia con altri formati di pasta.
Il centro storico di Ceglie Messapica
Dopo aver trascorso una piacevole mattinata e un pranzo in compagnia di Simona e del marito, abbiamo raggiunto Ceglie Messapica.
Abbiamo lasciato l’auto nei pressi della Chiesa di San Rocco avendo subito l’impressione di trovarci in un paese fantasma. Trattandosi di un periodo di bassa stagione non capivamo come fosse possibile che il paese fosse quasi disabitato, ma la risposta è arrivata subito dal barista che ci ha detto “apre tutto alle cinque”, e così è stato.
Alle diciassette i giornalai, i ristorantini e i negozietti del paese hanno aperto le proprie saracinesche, gli abitanti del posto (compresi dei ragazzi che giocavano a calcio) si sono riversati nelle strade e il paese ha preso vita.
Come se fossero finalmente liberi e attendessero la fine di un coprifuoco fittizio.
Addentrati nel centro storico ci siamo resi conto di come Ceglie Messapica, pur non essendo un paesino celebre per il turismo nazionale o internazionale, sia dotato di così tanti punti di interesse, come la chiesa di San Gioacchino o il Castello Ducale.
Purtroppo, forse perché abbiamo visitato il paese durante un sabato pomeriggio di ottobre, abbiamo trovato quasi tutte le attrazioni chiuse. Passeggiare, però, tra le sue strade, dopo aver mangiato tra trulli e ulivi le orecchiette fatte a mano da noi, è stato un piacevole modo per proseguire la giornata.
Il giorno abbiamo visitato Polignano a Mare.